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Keith Richards e la sua iconica relazione con la vodka allo Studio 54

Nell’immagine in bianco e nero che stiamo esaminando, vediamo Keith Richards, il leggendario chitarrista dei Rolling Stones, intento a versare della vodka Stoli in un bicchiere. Questa fotografia cattura non solo un momento di vita quotidiana di una delle figure più influenti del rock and roll, ma rappresenta anche l’intreccio tra la sua immagine di ribelle e lo stile di vita edonistico che ha caratterizzato gran parte della sua carriera.

La figura di Keith Richards

Keith Richards è nato il 18 dicembre 1943 a Dartford, Inghilterra, ed è diventato famoso come chitarrista dei Rolling Stones, una delle band più celebri e longeve nella storia della musica rock. Conosciuto per il suo stile di vita trasgressivo, Richards per me, spesso incarnato l’archetipo del rocker che vive al limite. Con la sua chitarra, Richards ha creato riff immortali, come quello di “Satisfaction”, che hanno definito il suono del rock. Inoltre, la sua collaborazione nel brano “Paint It, Black” è fondamentale, con l’intro ipnotica del sitar suonato da Brian Jones e il ritmo incalzante della batteria di Charlie Watts, che insieme creano una delle tracce più iconiche e sperimentali del loro repertorio.

Oltre alla sua musica, è noto per la sua vita privata tumultuosa e le storie incredibili, come quella del 1976 quando, dopo essere stato arrestato a Fordyce, Arkansas, per possesso di stupefacenti, suonò un concerto gratuito per il locale ente di beneficenza per ottenere il rilascio della sua auto confiscata.

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La storia della vodka Stoli

La vodka Stoli, abbreviazione di Stolichnaya, è un marchio russo di vodka di alta qualità, molto popolare in tutto il mondo. Prodotta a partire dagli anni ’40, è diventata un simbolo di eccellenza e tradizione nel settore degli alcolici. La Stoli è stata la prima vodka sovietica esportata negli Stati Uniti, diventando rapidamente un simbolo della cultura occidentale e del consumismo.

La sua presenza nelle mani di Keith Richards in questa fotografia non è casuale; rappresenta un’icona della cultura del bere e un accessorio perfetto per l’immagine del rocker decadente. Negli anni ’70, la vodka Stoli era sinonimo di festa, glamour e ribellione, perfettamente in linea con lo spirito del tempo.

O le cose le fai bene o non farle

Oltre alla sua carriera musicale, Keith Richards è noto per alcune curiosità che hanno alimentato il suo mito. Una delle storie più incredibili è quella secondo cui avrebbe sniffato le ceneri di suo padre mescolate a cocaina, un aneddoto che Richards stesso ha confermato con il suo tipico humor nero, anche se successivamente ha dichiarato che fosse solo un gesto simbolico. Un’altra curiosità è che Richards, nonostante la sua immagine di duro, è un grande amante dei libri, possedendo una vasta biblioteca personale e dimostrando una passione particolare per la storia e la letteratura classica.

Ma cosa significa essere un tipo rock?

Per molti, l’immagine di Richards con una bottiglia di vodka rappresenta più di un semplice atto di consumo di alcol. È un simbolo di ribellione, un rifiuto delle convenzioni sociali e un abbraccio dello spirito libero che ha sempre caratterizzato il rock and roll. La vodka, con la sua reputazione di bevanda forte e pura, si adatta perfettamente all’immagine di Richards: cruda, diretta e senza compromessi. L’atto di versare vodka Stoli in un bicchiere durante una festa al leggendario Studio 54, circondato da celebrità e artisti, incarna perfettamente l’essenza dell’era del rock: eccesso, sfida e una costante ricerca di libertà.

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Il rovescio della medaglia

Tuttavia, la relazione di Keith Richards con l’alcol e altre sostanze ha avuto anche i suoi risvolti negativi. Il chitarrista ha affrontato numerosi problemi di salute legati al suo stile di vita e ha avuto diversi incontri con la legge. Nonostante tutto, la sua capacità di sopravvivere a decenni di eccessi è diventata quasi mitica, rendendolo un esempio vivente di resistenza e sfida alle aspettative umane. Richards una volta ha scherzato dicendo: “Non ho problemi con le droghe, ho problemi con la polizia.” Questa battuta incarna perfettamente il suo atteggiamento ribelle e ironico verso le autorità e le convenzioni sociali.

Lo Studio 54, l'oppio degli dei

La foto in questione è stata scattata da Bob Gruen, un fotografo rinomato per i suoi lavori con musicisti rock e band iconiche. L’immagine è stata catturata nel 1979 durante una festa al famoso Studio 54 di New York City, una discoteca leggendaria conosciuta per essere un punto di incontro per celebrità e artisti negli anni ’70 e ’80. Gli eventi allo Studio 54 erano spesso caratterizzati da un’atmosfera di eccesso e celebrazione, e attiravano alcune delle figure più influenti del panorama musicale e dello spettacolo. Keith Richards, con la sua presenza carismatica e la sua reputazione di rockstar selvaggia, era una figura perfetta per queste serate mondane.

Studio 54 era noto per la sua atmosfera liberatoria e trasgressiva, dove le regole erano poche e la creatività era sovrana. La discoteca rappresentava il cuore pulsante della scena culturale e artistica di New York, un luogo dove tutto poteva accadere. Tra i frequentatori abituali si trovavano personalità come Andy Warhol, Bianca Jagger e Grace Jones. In questo contesto, la fotografia di Richards che versa vodka Stoli diventa un simbolo di un’epoca di eccessi e di libertà artistica.

Bob Gruen, il fotografo, è conosciuto per la sua capacità di catturare momenti autentici e intimi di grandi star della musica, e questa foto di Richards con la vodka Stoli ne è un esempio emblematico. La sua abilità nell’ immortalare l’essenza degli artisti che fotografava ha reso le sue opere tra le più iconiche nella storia della fotografia musicale.

Lo spirito di un'epoca

La fotografia di Keith Richards che versa vodka Stoli cattura l’essenza di un’epoca e di un personaggio che ha saputo incarnare la ribellione e l’energia del rock and roll. È una testimonianza della sua vita vissuta al massimo, con tutti i suoi alti e bassi, e del suo status come icona culturale indistruttibile. Richards continua a essere un simbolo di resistenza e autenticità, dimostrando che, nonostante gli eccessi, l’arte e la passione possono prevalere.

Per ulteriori dettagli sulla vita e la carriera di Keith Richards, vi consiglio di consultare la sua autobiografia, “Life“, pubblicata nel 2010, che offre uno sguardo approfondito e personale sulle sue esperienze e sulla sua filosofia di vita. Questo libro è un viaggio attraverso l’universo rock, raccontato da uno dei suoi protagonisti più affascinanti e controversi, un’opera imprescindibile per comprendere l’anima del rock and roll.

Fonti:

IMDb: Informazioni su “Blade Runner”, “Casablanca”, “Il Padrino”, “Shining”, “Le Ali della Libertà”, “Sideways”, “Whiplash”, “La La Land”, “Shame”, “Lost in Translation”, “SOS Fantasmi”.

Suntory: Storia di Suntory e informazioni sui loro prodotti, inclusi Yamazaki e Hibiki.

Wikipedia: Informazioni aggiuntive su “SOS Fantasmi” (Scrooged).

Film School Rejects: Analisi e critiche su “Casablanca”

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