If you pay peanuts you get monkeys
Innanzi tutto, tengo a precisare che nessuna scimmia è stata maltrattata, nel rispetto dei diritti degli animali. Mi scuso anticipatamente se qualche scimmia, leggendo l’articolo, si possa sentirsi discriminata o offesa perché accumunata al mio vil mestiere.
La frase “If you pay peanuts, you get monkeys” è un proverbio inglese che significa che se si offre un pagamento basso, si riceveranno persone di bassa qualità o scarsamente qualificate per il lavoro. Non esiste un autore specifico per questa frase perché è un detto popolare. È possibile che sia stata utilizzata per la prima volta da qualcuno anonimo e poi diffusa nel tempo come modo di esprimere un concetto comune.
Questa frase è attualissima, soprattutto in questo momento storico. Se analizziamo il settore food and beverage, oltre a suonare come una frase sarcastica, si rivela anche come un monito per chi vuole fare impresa. Non sei d’accordo? Credimi, nel corso degli anni “ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare”.
Non esistono lavori più o meno facili, di serie A o serie B. Il mondo della somministrazione in generale è un mondo assai complesso. Non spiegherò qui il mondo della ristorazione e i suoi equilibri e incantesimi, ma ti prometto che ne dedicherò un articolo apposito.
My two cents
Mi limito a raccontare la mia esperienza e a sottolineare che niente va lasciato al caso, come ad esempio la figura di un professionista dietro al bancone. Non mi soffermo nemmeno sulla distinzione tra barista, barman, bartender, ecc. (lo leggerete in un altro articolo), ma per comodità e per far arrabbiare un pochino la categoria, il professionista lo chiamerò barista, concedendomi una gustosa e retrò licenza poetica.
Se c’è una cosa che tutti amano, è un buon drink. Ma cosa succede se ti accorgi che il tuo Americano, il tuo cocktail preferito, non è così gustoso come dovrebbe essere? Sciapito e scarico di gusto, con una cannuccia che galleggia tra i cadaveri di una fetta avvizzita di arancia di due giorni prima e una scorza strappata senza pietà a un limone secolare? Serata sbagliata? Locale sbagliato?
La risposta potrebbe essere nelle tue aspettative, che sono sempre alte, o nelle tue papille gustative che hanno fatto un corto circuito, o nel tuo senso estetico che è cresciuto smisuratamente frequentando il mio bancone. A parte gli scherzi, la risposta potrebbe essere nelle mani del barista che lo ha preparato. Ci hai mai pensato?
Quindi ti chiedo, se stai leggendo per la prima volta il mio blog e possiedi un locale, è giusto somministrare un Americano così? Tanto un cocktail vale l’altro? Come un professionista vale l’altro?
So che ora mi risponderai: “Ma guarda, a me basta incassare, non ho budget sufficiente per pagare un professionista e poi tanto è lo stesso“. Mio caro lettore, che tu sia un cliente o un titolare, non è sempre così, fidati. Ho visto locali pieni di gente che sorseggiava drink chiudere dopo poco tempo. Affidare la gestione e la pianificazione di un bancone bar, molto e troppo spesso in Italia, è sempre un’affaraccio.
Scegliere un professionista
Siccome voglio rendere questo articolo leggero, per darti la portata di come vanno le cose, immagina situazioni letterarie alla Giovanni Verga o fino all’inferno di Dante. Ma torniamo seri, troverai più avanti articoli che parlano di questi argomenti. Ora mi limito a dire che un barista professionista sa come gestire il budget, gli alcolici e le risorse per essere una fonte di reddito efficace.
Scegliere un barista professionista è di fondamentale importanza per assicurarsi di ricevere un servizio di qualità prima e durante il servizio. Come dice il detto: “If you pay peanuts, you get monkeys” (Se paghi con le noccioline, ottieni le scimmie). Un professionista ha seguito una formazione specifica e ha acquisito competenze nel saper miscelare alcolici, creare cocktail unici e conoscere le tendenze del settore. Ciò significa che non solo saranno in grado di preparare un Manhattan perfetto, ma potranno anche consigliarti sulla scelta del drink più adatto alle tue esigenze.
Un professionista conosce l’importanza di utilizzare, quando possibile, ogni trucco per la realizzazione di nuovi preparati homemade, gestendone i costi di lavorazione nel modo migliore. Cercano sempre di offrire prodotti freschi, lavorando con tecniche innovative, prodotti a km zero e adottando scelte sostenibili per l’ambiente e per il locale stesso. Questo si traduce in drink di nuova generazione, più saporiti e bilanciati, a bassa gradazione alcolica, studiati per soddisfare i palati più esigenti.
Il professionista sa gestire al meglio l’aspetto economico, il che può rendere vincente e redditizio il suo lavoro. Un altro vantaggio di affidarsi a un barista professionista è la loro attenzione ai dettagli. Sanno creare velocemente da zero un cocktail in base alle tue preferenze. Se hai allergie o restrizioni alimentari, sapranno adattare la ricetta per mantenere i tuoi gusti e garantirti un’esperienza senza preoccupazioni. Sanno come porre attenzione ai particolari, dalla presentazione di un drink alla scelta del bicchiere giusto. Questi dettagli contribuiscono a creare un’atmosfera unica e rendono l’esperienza del bere un cocktail ancora più speciale.
Maestri dell’ospitalità, hanno la capacità di gestire al meglio i clienti, sapendo essere presenti senza essere invadenti. In conclusione, la scelta di un professionista non è solo una spesa aggiuntiva, ma un investimento nella qualità del locale. Fidati.
Remember...
Ricorda sempre: “If you pay peanuts, you get monkeys.”. Nel darci appuntamento al prossimo articolo vi racconto cosa mi è successo una volta in un locale a Dublino.
Un giorno, una scimmia ben vestita entra in un bar a Dublino del mio amico Jimmy e si siede al bancone a fianco a me, saranno state circa le 18.30.
Jimmy il barista, incuriosito, mi tira un’occhiataccia, si avvicina e chiede alla scimmia:” hey cosa desideri bere?”
La scimmia sorride, si toglie il lungo soprabito nero e chiede: “Posso?” e in secondo salta dietro al bancone.
Poi prende un mixing glass le olive, Gin, insomma tutto quel che serve ed inizia a prepararsi un delizioso Martini cocktail nello stupore mio e di Jimmy.
Mixa gli ingredienti con abilità sorprendente tra lo stupore mio e del mio amico dietro al banco.
Jimmy, incredulo, osserva la scimmia sorseggiare il suo cocktail con gusto, ancora più stupito dal fatto che sia riuscita a prepararlo in modo così perfetto.
Non riesce a resistere e, dopo un momento di silenzio, chiede alla scimmia: “Scusa, ma hai mai fatto questo lavoro prima? Sei un barista professionista?”
La scimmia lo guarda con un sorriso scaltro e risponde: “No, in realtà sono un avvocato, ma penso sia arrivato il momento di cambiare lavoro!”
Old Fashioned
Il cocktail "vecchio stile" dal fascino inalterato.
Dry Martini
Iconico, elegante, attuale: il cocktail delle spie (e non solo).
YES WE'RE OPEN
Guida semplice e alternativa per aprire e gestire un’attività food and beverage
THINK DRINK - COSTRUIRE UN DRINK
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