Gin Tonic, il drink che ha rilanciato la mixology

GIN-TONIC-COCKTAIL

“I can’t be no-one else / I’m feeling supersonic / Give me gin and tonic”
(Supersonic - Oasis)

Drink sulla cresta dell’onda nel nuovo millennio, il Gin Tonic è divenuto il simbolo della mixologist era, facendo da traino anche al vivacissimo hype di cui gode il Gin

Il Gin Tonic – come altri leggendari drink – nasce grazie ad esigenze comuni: così come il Grog, questo drink veniva somministrato alle forze armate britanniche d’istanza nelle colonie asiatiche delle Indie, per prevenire i malanni locali. Da quei luoghi ritorna all’origine, grazie allo scambio economico-culturale che ha caratterizzato l’epoca del colonialismo.

Ignorato dall’academy e apprezzato dal grande pubblico, il Gin Tonic vive oggi una seconda vita, che lo ha adottato come drink favorito da un pubblico molto trasversale. Dal bar di paese al più rinomato cocktail bar, il gin tonic spopola sulle drink list di tutto il mondo.

Ricetta del Gin Tonic

La ricetta del Gin Tonic non possiede una codifica ufficiale, non essendo mai rientrato in ricettari ufficiali o ufficiosi:
• 5 cl gin
• 10 cl acqua tonica

Bicchiere: tumbler alto
Metodo: build
Garnish: scorza o fetta di limone
Procedimento: riempire il bicchiere – precedentemente raffreddato – con del ghiaccio cristallino. Versare il gin e l’acqua tonica fredda, guarnire con scorza o fetta di limone.

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Il 19 ottobre di ogni anno dal 2012 si celebra il Gin Tonic Day, in onore Mary Edith Keybrun, nota fan e sostenitrice (nonché bevitrice) del Gin Tonic sino all’età della sua scomparsa, a 95 anni.

Sembra che il Gin Tonic si sia diffuso – nel corso del secolo scorso – negli anni 80 grazie agli studenti di Parigi, che lo elessero come loro drink privilegiato.

Nel 1780 l’inventore tedesco Johann Jacob Schweppe inventa l’acqua tonica, aiutandosi nel processo dai precedenti studi del filosofo e chimico inglese Joseph Priestley riguardanti l’acqua gassata.

Nel XVII secolo si diffonde in Europa il chinino, ricavato dalla corteccia della Cinchona, pianta andina introdotta in Spagna dai gesuiti di ritorno dalle missioni sudamericane

Il mio Gin Tonic

La mia ricetta del Gin Tonic è del tutto simile all’originale:
• 5 cl Tanqueray Ten
• 10 cl fever tree indian tonic water

Bicchiere: tumbler medio
Metodo: build
Garnish: scorza di limone in foglia
Procedimento: versare il gin nel tumbler con ghiaccio, aggiungere la tonica, eseguire un piccolo stir, insaporire con oli essenziali e aggiungere la scorza di limone. Lasciare la bottiglia di tonica per il refill.

Utilizzate un bicchiere capiente dell’acqua e se avete un cortina molto cool in questo momento why not! Quando si è a casa e bene coccolarsi e non diventare matti soprattutto con i bicchieri, basta assolvano alla loro funzione. Io utilizzo una via di mezzo al locale, con ghiaccio spaccato al momento ed una lunghissima scorza di limone, rigorosamente in foglia, per insaporire il drink e il bordo del bicchiere. Tutto rigorosamente clean, ma questo lo vedremo in seguito. Prendetevi la tonica dal vostro frigorifero – io amo le semplici – una fetta di un buon limone, full ove ice e versate una parte di gin e due di tonica, un leggero stir con un cucchiaio e buttatevi sul divano, immergendovi nei vostri pensieri.

Vi prego: se vogliamo rimanere amici per la pelle niente cannuccia, niente insalate dentro e niente decorazioni barocche. Le bollicine della tonica spingeranno gli olii essenziali del limone diritti nelle vostre narici, dandovi – assieme al pizzicorio che avvertirete in bocca dato dalla co2 – la vera prima essenza del cocktail. Man mano le botaniche infuse nel prezioso nettare troveranno le corde giuste sulle vostre labbra e sul vostro palato per rendere solenne il momento e farvi godere. Non dimenticatevi di giocare con il ghiaccio e con la vostra fetta di limone, sono sensazioni uniche che vi renderanno tutt’uno con il vostro G&T.

Prodotti

my two cents

Stasera mi faccio un Gin tonic! Quanti di voi l’hanno pensato o scritto su una chat. Dai ammettetelo! Venghino signori venghino, non c’è trucco non c’è inganno, mettetevi comodi, lo spettacolo sta per cominciare. Se non avete la mia età ma siete di gran lunga più giovani, di sicuro sarete stati travolti dallo tsunami Gin Toinc. Signori e signore, ladies and gentleman, andiamo a prepararci il drink sulla bocca di tutti, colui il quale tiene il passo ad ogni vero tormentone social. Ma si, mi direte voi che ci vuole un po’ di gin un pò di tonica ed il gioco è fatto. Non sarò io a smentire il popolar proclamo, ma se mi permettete vado a raccontarvi (secondo me) la situazione tipo per farsi un buon G&T.

Scommetto anche che tra i lettori qualche anima pia si sentirà presa in causa nella narrazione: a tal proposito, è siffatta arte mia parlar di avvenimenti e stati d’animo senza citar fonte, essendo io narratore ancor con gusto e garbo, mi accingo a narrar senza perder tempo. Ore 18.00, ancora carico di quel mix adralinicotossico dopo aver chiuso la porta di casa, senza se e senza ma, verso la dispensa degli alcolici. Eccoli li che mi guardano, c’è il London dry c’e il compound , c’e’ il distilled, e chi ne ha più ne metta, di ogni foggia e colore, di ogni stile e provenienza. Oggi andrò a farmi un G&T perché non ne posso più e me lo merito. Ecco, si, me lo merito io! Parafrasando uno slogan in voga negli anni 80 che pubblicizzava una famosa merendina, qui il rapporto amore e psiche si fa serio e senza scomodare il libro che vi consiglio proseguiamo senza indugiare.

Un Gin Tonic
da guardare

Quadrophenia – Di Franc Roddam

Un Gin Tonic
da ascoltare

The Who – My Generation

Un Gin Tonic
da leggere

Cuore tormentato – Sophie Lark

Analisi sensoriale

Ogni sorso di un buon Gin Tonic mi fa riaffiorare mille ricordi. Come il viaggio in India che feci anni fa con June. In quell’apparente equilibrio tra un distillato, che in se racchiude droghe quasi mistiche (botaniche) e la tonica, vi è forse un po’ il senso che quel che diamo per semplice e scontato, a volte racchiude un passato carico e ricco di storie e sensazioni. Come non mai, bocca e palato – se non eccediamo con la tonica – sono sollecitati da sensazioni anche tattili, un leggero pizzicore che porta al piacere il bevitore. Io prediligo il limone più diretto, forse un po’ come me.

Fresco: accompagna al naso e alla deglutizione alcool e tonica, mitigandone il potere alcolico, per altro già ridotto dal sodato. Trovo il Gin Tonic un drink amabile, il segno dei nostri tempi. Se dovessi incorniciare il momento dipingerei onde alte ma non minacciose, che si stagliano sul pontile di un veliero che naviga veloce verso il sole.

VOLUME ALCOLICO: 12,8

TASTE

DOLCE
SALATO
ACIDO
AMARO
UMAMI

SIGHT

LIMPIDEZZA

cristallino

COLORE

incolore

CONSISTENZA

fluido

EFFERVESCENZA

bollicine fini

SMELL

INTENSITA’: intenso

COMPLESSITA’: complesso

QUALITA’: fine

DESCRIZIONE: aromatico / fragrante / agrumato

ESAME GUSTATIVO / OLFATTIVO

MORBIDEZZA
zuccheri: amabile
alcoli: leggero
polialcoli: poco morbido
DUREZZA
acidi: piatto
tannino: non presente
Sali minerali: poco sapido

Equilibrio: equilibrato
Intensità: abbastanza intenso
Persistenza: persistente
Qualità: fine
Struttura o corpo: debole
Stato evolutivo: giovane
Armonia: armonico

Il Gin Tonic fatto a casa

Come prepararsi un buon Gin Tonic a casa: bene, munitevi di una tazzina – se non avete ancora acquistato un misurino. Nello stesso tempo prendete un tagliere un cucchiaio da risotto (in mancanza dello stir), un coltello, del ghiaccio, un bicchiere da acqua con una capienza massima di 38 cl circa. Tagliate uno spicchio (non enorme) del vostro limone: per i più esperti, con l‘aiuto di un pelino se ne avete voglia, createvi la vostra scorza. Io al lavoro utilizzo un peller ergonimico di ultima generazione da cucina, di fabbricazione svizzera, gli stessi dei coltellini famosi per intenderci. Come tutte le cose bisogna prenderci la mano, per ciò lo spicchio andrà più che bene.

Mettetevi su di un piano di lavoro con a portata di mano tutti gli attrezzi, come facciamo noi al lavoro. Con l’aiuto della tazzina riempita quasi a metà, andate a versare il vostro gin nel bicchiere già colmo di ghiaccio e scolato dell’acqua in eccesso, nel caso se ne fosse creata. Una volta versata la quantità di gin nel bicchiere, completate con la tonica. O riuscite a collo (versare direttamente dalla bottiglietta, una volta noi barman vecchi facevamo cosi!) oppure – sempre con la vostra tazzina – rispettando la proporzione 1 parte gin e 2 di tonica, andate a versala nel bicchiere ( circa un tazzina piena e 1/3 di un’altra tazzina ), delicatamente dal basso verso l’alto date una mescolata per unire i prodotti e poi inserite il vostro spicchio di limone nel bicchiere e salute.

Media consigliati

Soprattutto negli ultimi anni si sono diffuse numerose pubblicazioni – fisiche e digitali – che trattano di gin e gin tonic:

E-BOOK

Drink fiction Vol.1
di C. De La Pierre, G.J. Sotes, M. Duranti
Professione Barman

POST

gin tonic
di professionebarman.it

BOOK

Gin Tonic. La guida completa all'abbinamento perfetto
F. Du Bois - I. Boons

POST

Who invented the gin and tonic?
countrylife.co.uk

Il Gin Tonic nel tempo

Il drink ha attraversato i secoli con la medesima ricetta, inalterata nel corso del tempo. Negli ultimi anni, grazie all’esplosione del fenomeno mixology, si sono diffuse ricette con aggiunta di ingredienti, soprattutto nelle garnish. L’assenza del Gin Tonic dai grandi ricettari che hanno diffuso la storia della miscelazione ci impedisce di redigere una timeline affidabile.

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