Dry Martini, tra fascino e leggenda

DRY-MARTINI-DIEGO-RE

"Sono pronto a credere che un Martini secco pregiudichi leggermente il gusto, ma pensa a quel che fa per l'anima."
(A.Waugh)

Il Dry Martini – o Martini Dry, Cocktail Martini, Martini Cocktail – è un grande classico della miscelazione, dalla storia confusa e che si intreccia con il cocktail Martinez e il mitico Jerry Thomas.

La traccia più antica associa il drink a Jerry Thomas, che nel 1860 servì un Dry Martini ad un tale in viaggio verso la città di Martinez. Nella stessa città un barman elaborò un drink a cui diede il nome della medesima cittadina.

Forse fu invece il barman Martinez, a New Orleans, a battezzare quello che sarebbe diventato uno dei drink più celebri della storia della miscelazione. E se fosse stato il barman Martini – originario di Arma di Taggia, in Liguria – che servì un omonimo drink a John D. Rockfeller a New York City l’ideatore del drink?

Ricetta del Dry Martini

La ricetta classica del Dry Martini espressa in centilitri è la seguente:
• 6 cl gin
• 1 cl dry vermouth

Bicchiere: cocktail glass
Metodo: stir and strain
Garnish: olio essenziale di una scorza di limone e olive verdi
Procedimento: versare gli ingredienti in un mixing glass con ghiaccio, mescolare con cura. Filtrare in un bicchiere da cocktail e guarnire, spruzzando gli oli essenziali di una scorza di limone, servire con olive verdi.

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Il Dirty Martini è un Dry Martini con l’aggiunta della salamoia delle olive, cocktail ufficiale IBA nel 2011 e drink favorito dal presidente USA Franklin Delano Roosevelt, famoso per avere abolito il proibizionismo.

Il Dry Martini è stato inserito in tutte le edizioni della Lista IBA, incluso con il nome di Dry Martini, Martini Dry e più semplicemente Martini.

Joseph Noilly, erborista francese, elaborò la ricetta del Vermouth Noilly nel 1813: la stessa ricetta viene tutt’ora utilizzata nella produzione del Vermouth francese.

La Bella di Cerginola viene coltivata nel comune di Cerignola – e in una ristretta area della provincia foggiana -sin dal XV secolo.

Il mio Dry Martini

Il mio Dry Martini rispetta le dosi della ricetta originale in questo modo:
• 6 cl gin Tanqueray Ten
• 1 cl vermouth dry Noilly Prat

Bicchiere: coppa cocktail
Metodo: mix and strain
Garnish: oliva verde e scorza di limone
Procedimento: versare tutti gli ingredienti in un mixing glass abbondantemente raffreddato con ghiaccio e privo di acqua di scioglimento, mescolare e filtrare in una coppa cocktail fredda.

Ciò che rende unico questo drink è l’attenzione alle richieste del cliente e la cura dei dettagli. Costruire un Dry Martini significa avere la massima cura nello stir e un’attenzione particolare alla garnish. Io prediligo un’oliva polposa – la Bella di Cerignola – e servo il drink con una piccola ciotola contenente le olive (con la loro salamoia) infilate in un piccolo stirrer vintage. Questo mi concede una praticità di servizio e consente al cliente la possibilità di decidere quando mordere l’oliva e fare il primo sorso.

Non tutti gradiscono la scorza di limone: per questo motivo – dopo aver profumato il drink con gli oli essenziali della stessa scorza – pongo la scorza sullo stelo attraverso una apposita graffetta in acciaio. Per alcuni specifici clienti utilizzo differenti blend di gin di mia costruzione. Un esempio? 30% Tanqueray Ten, 35% gin Aviation e 35% Plymouth. Per gli amanti del dry, vaporizzo il vermouth sulla coppa e sul ghiaccio, prima del servizio.

Prodotti

my two cents

Pronti per un altro drink do-it-yourself? In effetti, miei cari amatissimi lettori, se non avete mai varcato la porta, questo cocktail non fa per voi. Già, perché qui stiamo parlando di roba grossa, 6 cl freddi intensi di puro piacere. Questo articolo lo scrivo con piacere per tutti i miei clienti che sono soliti ordinarsi un Martini al tavolo, e chissà magari un giorno se lo prepareranno a casa prima di cena o magari per cena, come piace a noi e al nostro locale.

Mettetevi comodi perché se io ne ho tante da raccontarvi, il Martini Cocktail è come se fosse la persona più interessante che voi abbiate mai conosciuta al bancone, al vostro fianco mentre vi racconta la storia della sua vita. Amo il Martini Cocktail trasparente, limpido, ghiacciato ed estremamente dry, un po’ come me. Se bevi il Martini sai anche le sue regole: non dico che devi essere un novello James Bond qui merita un articolo più avanti ), ma sai che se lo ami con le olive, una in più non basta guasta mai, che più dry risulta ed e meglio e come dice il doc al bancone il sabato sera il Martini dovrebbe essere inserito nella farmacopea mondiale come presidio medico.

Il Martini va bevuto in 4 – 5 sorsi assaporato con il mix della salamoia o con gli oli essenziali del limone. Non mi soffermo sulle innumerevoli varianti. Fuori programma vi consiglio un libro “ Shaken Not Stirred: A Celebration of the Martini, degli autori Anistatia R. Miller, Jared Brown“. Questo è un cocktail di carattere per chi vuol rilassarsi consapevolmente e sa cosa vuole nella vita. Immaginatevi di essere indaffarati nella preparazione della vostra cena, quale migliore occasione di prendere una brocca dell’acqua, metterci un poco di ghiaccio, una spruzzata di vermouth dry per ingentilire il momento ed aggiungerci del buon gin. Mescolate anche con un mestolo da cucina e poi aiutandovi con lo stesso versate nelle vostre coppette ghiacciate. Un tuffo alle vostre olive nella coppa e che la serata abbia inizio.

Un Dry Martini
da guardare

Colazione da Tiffany – Di Blake Edwards

Un Dry Martini
da ascoltare

George Baker Selection – Little Green Bag

Un Dry Martini
da leggere

Nick Hornby – Alta fedeltà

Analisi sensoriale

Nello scrivere la descrizione del gusto e dei profumi di ogni singolo drink, le dita vanno da sole, credetemi, e spero vivamente ogni parola scritta, ogni minimo dettaglio, vi riporti immediatamente le stesse sensazioni. Con il Martini spero passi ancor di più quel senso evocativo che ci metto per descriver ogni centimetro, ogni grammo di piacere che ogni individuo dovrebbe provare al naso ed in bocca.

Lo ammetto, non ho resistito e me ne sono preparato uno. Le dita scivolano sullo stelo freddo e liscio come nylon. La coppa si spalanca inebriando il mio naso di salamoia e botaniche rarefatte dal freddo. Ecco le note fresche degli agrumi e poi i fiori, ed il ginepro. Che brividi. Senza indugio un morso all’oliva ed un sorso. Ecco l’estasi in tutto il suo candore e potenza. La salamoia esalta le note piccanti e speziate, ed addolcisce per qualche istante la bevuta. Poi un altro sorso, il gelo misto calore accompagnano i sorsi ed i morsi. Leggeri e minuti stimoli papillari, quel sorso che sei indeciso se far girare in bocca per goderti il momento o deglutire al culmine di un flirt senza freni e regole.

VOLUME ALCOLICO: 33,5

TASTE

DOLCE
SALATO
ACIDO
AMARO
UMAMI

SIGHT

LIMPIDEZZA

cristallino

COLORE

trasparente

CONSISTENZA

consistente

EFFERVESCENZA

non presente

SMELL

INTENSITA’: intenso

COMPLESSITA’: complesso

QUALITA’: fine

DESCRIZIONE: aromatico / fragrante / agrumato

ESAME GUSTATIVO / OLFATTIVO

MORBIDEZZA
zuccheri: secco
alcoli: poco caldo
polialcoli: morbido
DUREZZA
acidi: non presente
tannino: astringente
Sali minerali: sapido

Equilibrio: equilibrato
Intensità: intenso
Persistenza: persistente
Qualità: fine
Struttura o corpo: di corpo
Stato evolutivo: non presente
Armonia: armonico

Il Dry Martini fatto a casa

La costruzione casalinga del Dry Martini non è complicata ma occorrono alcuni accorgimenti: l’ideale prevede la costruzione in una brocca, che simulerà la funzione del mixing glass (tutto ciò – ovviamente – in mancanza di strumentazione adeguata). Senza alcuna paura, iniziare inserendo alcuni cubetti di ghiaccio in una brocca da acqua; quando il recipiente si sarà raffreddato, scolare l’acqua aiutandosi con un mestolo da risotto, che aiuterà i cubetti di ghiaccio a rimanere all’interno della brocca. Versare del vermouth dry in un cucchiaio da tavola e inserire nella brocca; mescolare per insaporire il ghiaccio, quindi filtrare nuovamente il liquido nel bicchiere (raffreddato in precedenza nel freezer).

Versare una tazzina di gin nella brocca (riempirla quasi per intero, circa 3/4), mescolare con il mestolo – facendo in modo che una piccola parte del ghiaccio si sciolga – e versare il liquido nel bicchiere, filtrando il ghiaccio con il mestolo. Per questa ricetta è necessario fornirsi di una coppa cocktail (ahimè); si consiglia l’uso di una piccola schiumarola per la fase di straining. Immergere nel drink due olive carnose e saporite, infilate in uno stecchino. Per una versione più classica del drink si può usare una scorza di limone, per insaporire il bordo del bicchiere (e lo stesso drink). 

Media consigliati

Tra i media consigliati il libro scritto da Mauro Mahjoub e Lucio Tucci, pubblicato da Hoepli nel 2021 e il mio manuale, nel quale l’Americano viene incluso nella sezione “Dieci drink”.

BOOK

I cocktail mondiali
di F. Mastellari
Hoepli editore

E-BOOK

I Cocktail IBA
Professione Barman

NOVEL

Dry Martini
di John Thomas

NOVEL

Dry Martini
di John Cheever

Il Dry Martini nel tempo

La timeline del cocktail Dry Martini, in collaborazione con la redazione di everythinginthebar.blogspot.com. Dal manuale “The Bartender’s Guide” di Jerry Thomas del 1862 (prima edizione), il cocktail si ritrova in numerosi libri e ricettari con il nome di Gin Cocktail. Il Martini Cocktail  compare per la prima volta nel 1888 sulle pagine del “New and Improved Bartenders’ Manual” di Harry Johnson. In questa timeline prenderemo in considerazione solo i passaggi relativi al Martini.

1888
"New and Improved Bartenders' Manual" of Harry Johnson

Martini Cocktail
Fill the glass up whit ice;
2 or 3 dashes of gum syrup (be careful in not using too much);
2 or 3 dashes of bitters (Boker's genuine only);
1 dash of curacao or absinthe, if required;
1/2 wine glass of Old Tom Gin
1/2 wine glass of vermouth
Stir up well with a spoon; strain it into a fancy cocktail glass; put in a cherry or a medium-sized olive, if required; and squeeze a piece of lemon peel on top, and serve.

1895
"Modern American Drinks" of George Kappeler

Martini Cocktail
Half a mixing glass full fine ice, three dashes orange bitters, one-half jigger Tom gin, one-half jigger italian vermouth, a piece lemon-peel. Add a maraschino cherry, if desired by customer.

1902
"Bariana" of Louis Fouquet

[TRAD] Un Cocktail tra i più popolari di cui è bene osservare i seguenti importi: Prendere un Mixing glass,ghiaccio in piccoli pezzi, 4 tratti di bitter orange, 2 tratti assenzio , 3 tratti di curacao , 3 tratti di crème de noyaux ,concludere con gin e vermouth di Torino in quantità uguale , shekerare ....

1903
"Daly's Bartenders' Encyclopedia" by Tim Daly

MARTINI COCKTAIL.
Use a mixing glass.
Half fill with fine ice.
2 dashes of orange bitters.
1/2 wine glass of Tom gin.
1/2 wine glass of vermuth.
Spoon well and strain into a cocktail
glass; put in an olive, and serve.

1904
"American Bar" of Frank Newman

Dry Martini Cocktail
PRendere la verre à mélange n°1, metttre quelques morceaux de glace:
3 traits d'angostura ou orange bitter
Finir acev gin et vermouth sec, quantités égales, remuer, passer dans le verre n°5, servir avec un zeste de citron, une cerise ou une olive, au goùt du consommateur.

1910
"Jack's manual" by Jack A. Grohusko

DRY MARTINI COCKTAIL
50% dry gin
50% French Vermouth
Fill glass with cracked ice.
Stir, strain and serve.

1919
"Home Made Beverages" by Albert A. Hopkins

Martini Cocktail
Good, unsweetened gin, J^ wineglassful; Italian ver- mouth, 3^ wineglassful; rock-candy syrup, 6 drops; orange bitters, 12 drops; lemon peel, 1 small piece;crushed ice.
Half fill a tumbler with crushed ice, pour over it all the liquids, shake well, then strain into a glass, and serve with a small piece of lemon peel floating on the surface.

1922
"Cocktails- How to Mix Them" by Robert Vermeire

Martini Cocktail
Here is the exact recipe:
Fill the bar glass half full with broken ice and add:
1 dash of Orange Bitters.
1/6 gill of Italian Vermouth.
2/6 gill of Dry Gin.
Stir up and strain into a cocktail-glass. Squeeze lemon-peel on top.

1930
The-Savoy-Cocktail-Book-by-Harry-Craddock
"The Savoy Cocktail Book" di Harry Craddock

DRY MARTINI COCKTAIL
1/2 Vermouth francese
1/2 Gin
1 spruzzata di Orange Bitters
Shakerare bene e filtrare nel bicchiere da cocktail.

1934
“Burke’s complete Cocktail & Drinking Recipies” di Harman Burney Burke

MARTINI COCKTAIL NO.1 (DRY)
2 Gin
1 French Vermouth
Orange Bitters, 2 Dashes
Ice.-Stir. Strain into Cocktail Glass.
1 Olive and serve.

1934
"The Old Waldorf-Astoria Bar Book" by Albert Stevens Crockett

MARTINI
Dash of Orange Bitters
One-half Tom Gin
One-half Italian Vermouth (Stir)
Serve with a green Olive
Twist piece of Lemon Peel on top

1948
"The Fine Art of Mixing Drinks” by David A. Embury

DRY MARTINI
1 part French Vermouth
2 parts Gin
2 dashes Orange Bitters to each drink
Some recipes even call for equal parts of On and vermouth.

1961
iba-1986
I Cocktail IBA - 1° edizione

3/4 DRY GIN
1/4 VERMOUTH DRY
Versare gli ingredienti nel mixing glass con ghiaccio mescolare e versare nel bicchiere attraverso lo strainer. Guarnire con oliva verde oppure scorza di limone.

1986
iba-1986
I Cocktail IBA - 2° edizione

8/10 DRY GIN
2/10 VERMOUTH DRY
Versare gli ingredienti nel mixing glass con ghiaccio mescolare e versare nel bicchiere attraverso lo strainer. Spruzzare il succo di una fetta di limone e guarnire con oliva verde.

1993
iba-1986
I Cocktail IBA - 3° edizione

8/10 GIN
2/10 DRY VERMOUTH
Versare gli ingredienti nel mixing glass con ghiaccio mescolare e versare nel bicchiere attraverso lo strainer. Spruzzare il succo di una fetta di limone e guarnire con oliva verde.

2004
iba-1986
I Cocktail IBA - 4° edizione

1 3/4 oz | 5,5 cl DRY GIN
1/2 oz | 1,5 cl VERMOUTH DRY
Versare gli ingredienti nel mixing glass con ghiaccio mescolare e versare nel bicchiere attraverso lo strainer. Guarnire con oliva verde (opzionale: zest di limone).

2011
iba-1986
I Cocktail IBA - 5° edizione

2 oz | 6 cl DRY GIN
1/4 oz | 1 cl DRY VERMOUTH
Versare gli ingredienti nel mixing glass con ghiaccio mescolare e versare nel bicchiere attraverso lo strainer. Spruzzare il succo di una fetta di limone e guarnire con oliva verde.

2020
iba-1986
I Cocktail IBA - 6° edizione

2 oz | 6 cl DRY GIN
1/4 oz | 1 cl DRY VERMOUTH
Versare gli ingredienti nel mixing glass con ghiaccio, mescolare e versare nel bicchiere attraverso lo strainer. Spruzzare il succo di una fetta di limone e guarnire con oliva verde.

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